venerdì 15 gennaio 2010

Nobel al WEB



Notizia Ansa apparsa sul web oggi pomeriggio:

Nicholas Negroponte: "Altro che Obama, il Nobel per la pace lo merita Internet". Internet può aspirare al prossimo Premio Nobel per la pace, non solo, la Rete avrebbe meritato il premio già da quest’anno al posto del presidente Usa Barack Obama. È questa l’opinione del padre del Media Lab del Mit, (Massachusetts Institute of Technology), Nicholas Negroponte. Guru della Rete delle reti, Negroponte è diventato uno dei primi promotori della candidatura al prestigioso riconoscimento svedese lanciata dall'edizione italiana di Wired, di cui il Premio Nobel Shirn per la Pace del 2003 Shirn Ebadi è prima firmataria.

Il Web meglio di Obama - Negroponte, che in questi giorni è a Roma per il Festival delle scienze, confessa di non sapere niente dei meccanismi con cui il Nobel per la Pace viene assegnato, ma è convinto che per Internet il premio stato sarebbe decisamente più giustificato rispetto all’onorificenza assegnata ad Obama. “È internet il vero promotore di pace – sostiene Negroponte - anzi, come dico da sempre è un’arma di istruzione di massa. E dunque anche arma di costruzione di massa e di educazione alla pace, perché ha più voce in assoluto sulla pace, tutti leggono Internet. Merita il Nobel molto di più del presidente Usa, di cui resto un convinto sostenitore ma che di pacifico non ha fatto nulla, anzi, pensiamo alla contraddizione di aver inviato nuove truppe in Afghanistan: dovevano giudicare dopo la sua presidenza, non prima”.

La candidatura - Proprio nei prossimi giorni, il direttore della rivista Wired, Riccardo Luna, andrà ad Oslo per formalizzare la richiesta: i nomi da presentare sono quelli di Larry Roberts, Vint Cerf e Tim Berners Lee, considerati i padri di Internet. Secondo Negroponte, se fosse assegnato al Web, il premio dovrebbe essere ritirato dagli "evangelisti" della rete: gli inventori di Arpanet, del World Wide Web, dell'Html e dal padre dell'intelligenza artificiale.

Un computer per ogni bambino - Negroponte crede tanto nell'educazione tramite la nuove tecnologie che tempo fa ha lanciato il progetto One Laptop per Child, un pc per ogni bambino: “Li abbiamo portati in 35 Paesi del mondo, tradotti in 19 lingue, lo hanno in mano un milione e mezzo di bambini nel mondo”. Peru e Rwuanda sono gli ultimi paesi raggiunti. “In Africa non ci sono elettricità né linee telefoniche, ma il nostro pc non ne ha bisogno, ognuno contiene cento libri: sapete che significa distribuire 10mila libri ad un villaggio africano? Dare delle possibilità”.

Nessun limite ad Internet - Il guru della comunicazione si dice poi contrario a qualsiasi limite alla Rete. In Italia si discute dell’ipotesi di imporre regole ad Internet ma Negroponte è categorico: “È una sciocchezza, sulla Rete non servono leggi o regole”. Secondo il professore del Mit basta il “self control: una specie di accordo non scritto che gli utenti di Internet devono adottare per autoregolamentarsi”. E gli abusi? “Purtroppo la parte oscura del Web esiste: è una cosa cui bisogna confrontarsi, che c'è e con cui è necessario convivere, come lo spam, ma è necessario puntare sulla qualità della libertà, non sulla sua eliminazione. Sarebbe come dare la colpa del terrorismo ai telefoni cellulari, l'abuso si combatte con l'educazione, non con i divieti”.

Informazione on line, addio al cartaceo - E per ciò che riguarda l’informazione? Quale futuro per i giornali? Per Nicholas Negroponte “l'informazione non dipende dalla carta e il giornalismo è una professione in crescita, i giornalisti sono dei blogger professionisti, il Web dà maggiori possibilità per inchieste e commenti. Sono anni che io non ho più carta nella mia vita: libri, giornali, lettere, bollette, sparita la carta dalla mia casa, e piano piano sparirà da tutte le case”. Ci guadagnerà anche l’ambiente.

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