sabato 28 novembre 2009

Dopo alcuni giorni dall'apertura del mio blog sento la necessità di fare delle considerazioni.
Sono certa che saranno confuse nell'esposizione, ma questo post serve a me per pormi domande più che per dare risposte ai miei dubbi.
Chiedo perdono in anticipo per le fesserie che andrete a leggere e, tutti coloro che intendono aiutarmi a sbrogliare la matassa, sono i benvenuti.

Ho creato questo blog per esigenze puramente professionali e di studio: mi veniva richiesto per un esame. Inizialmente titubante a farlo, mi sono trovata a considerarlo una piccola traccia del mio percorso mentale.
E' sempre difficile mettere per iscritto ciò che ci balena nella testa: ciò che diciamo è sempre una parte minima di ciò che pensiamo e le inferenze di chi legge possono essere molteplici.

Sono un entusiasta e vivo con grande slancio ogni novità, ma, in questo caso, quanti dubbi?
Perchè devo rendere pubblica una parte di me che non è ancora pronta a farlo?
Perchè ho la sensazione di sentirmi sola proprio in un social media?
Accipicchia, lo dice la parola stessa: SOCIAL...dovrebbe essere implicito il concetto di condivisione.
E non lo sento come un mio problema: lo vedo ovunque. Ho letto ed ho inserito ne "I miei blog preferiti" tutti i blog prodotti dalle mie colleghe.
Ho letto tanti post interessanti....moltissimi di natura professionale.
Altri di natura personale. Perchè lo fanno? Perchè sentono questo bisogno?

Nonostante le mie perplessità cerco di imparare da loro, vorrei osare di più. Ritengo di avere tante esperienze da condividere ed una professionalità ricca, sempre in discussione, in esame, in progress, da voler migliorare ogni giorno.

Visiono anche i blog dei miei amici . Per certi versi invidio molto il loro entusiasmo (MAH!!)
Molti di loro hanno un blog personale zeppo della loro vita. Perchè? Perchè io non voglio farlo e non sento il bisogno di farlo? Seguo le loro idee e le loro vicende. In alcuni blog mi sembra quasi di farmi i fatti loro, una specie di Novella 2000 casereccio.

Ma perchè farlo in maniera pubblica?

Nella mia scuola sono uno dei punti di riferimento per la creazione di momenti di condivisione, per la costruzione di comunità di pratiche, per l'incentivazione al dialogo e alla comunicazione. Partecipiamo a reti di scuole, a progetti europei (vedi E-twinning), a autovalutazioni della professionalità docenti a livello nazionale.
Io per prima mi sono iscritta alla IULINE per confrontarmi con il mondo della scuola a livello nazionale, MA ....ACCIDENTI...LI SENTO COME AMBIENTI PROTETTI.

Non sono un' "apocalittica" nei confronti della multimedialità...ANZI, sono una persona che ritiene estremamente utile ed interessante la multimedialità e cerca con bramosia di farne il maggiore uso personale e professionale.

Senza dubbio è una mia fobia personale...ma il social network lo sento ancora come una minaccia alla mia privacy. NON CAPISCO questo rendere pubblici alcuni aspetti della vita. E' un ottimo luogo per condividere esperienze professionali, ma non riesco ad andare oltre!!!
La distanza fisica connaturata alla rete, mi fa avete atteggiamenti distanti anche nell'animo!

Avrete notato che non rendo pubblico il mio nome, che scrivo solo il necessario, ma mi fermo qui!
I sentimenti li custodisco gelosamente per paura che qualcuno li invada.
Li riservo solo a chi fa parte di me: famiglia, amici, colleghi; alle persone con cui amo condividere anche tutta quella comunicazione NON VERBALE che mi arricchisce, mi illumina, occupa quegli interstizi nascosti dell'anima, che con le sole parole non emergono!!
Non dico assolutamente che chi lo fa non custodisca con gelosia ed attenzione la propria vita privata....ci sono un'infinità di livelli di privacy ed ognuno di noi ha una soglia di condivisione pubblica.

Come posso farmi conoscere agli altri, se non li reputo a me vicini?
(n.d.r. Beh...questo post forse va un pò oltre...manifesta un disagio personale e quindi un sentimento....forse qualcosa sta accadendo!!!).

Non ho mai voluto iscrivermi a Facebook, nonostante, moltissime persone che conosco, mi invitino quotidianamente a farlo.
Perchè dovrei?
Vi sono nella mia vita molte persone da cui non voglio essere rintracciata: dipendenti di mio padre, spasimanti indesiderati, sconosciuti che non trovano di meglio da fare che cercare un contatto FITTIZIO con altri sconosciuti che cercano a loro volta un contatto fittizio (emblematico il Sig. ABDUL nella videoconferenza dell'altro giorno).
E' vero, posso non accettare l'amicizia di coloro che non desidero sentire, ma purtroppo faccio persino fatica a liberarmi di coloro che mi rintracciano via mail ,solo perchè appaio in rete come presidente di un'associazione.
MA PORCA VACCA..la gente..non ha altro da fare ?

Non so se questo è solo un mio problema o è un problema condiviso da altri; se questa è una paura comune anche a coloro che osano vivere il social network.
La tutor di un mio corso di studi usa abitualmente la frase di L. Sepulveda "VOLA SOLO CHI OSA FARLO".
Beh! Io senza dubbio non credo che riuscirò mai ad osare fino a questo punto, a spiccare il volo nella galassia della rete. RIMARRO' UN'OCA STARNAZZANTE che, per quanto cerchi di fare saltelli, non volerà mai.

...non ho idea però, se per le oche, il più grande desiderio è volare....

Ve lo dirò a fine corso!!!

sabato 21 novembre 2009

Vi invio un interessante documento della Prof.ssa Cinganotto della IULINE che offre molti spunti di approfondimento sui blog:
"Il blog è uno strumento che favorisce un modello di comunicazione complesso che implica l’integrazione di attività di lettura e scrittura in un contesto autentico.
L'unità minima di un blog - un post o entry in inglese, oppure un articolo o un intervento in italiano -ha questa struttura:
un titolo
il corpo della notizia
l'autore
la data di pubblicazione
eventuali collegamenti ad altre pagine web
eventuali commenti.
Le varie pagine di un blog assomigliano alla lontana - e talvolta non troppo alla lontana - alle pagine di un diario: una serie di annotazioni - articoli - ciascuna delle quali può essere dedicata ad argomenti diversissimi (un avvenimento, un'osservazione, una lettura, un commento...).
Se siete curiosi di vedere esempi di blog non dovete far altro che andare alla pagina di un motore di ricerca specializzato nei blog, come per esempio Technorati (http://www.technorati.com/) o Google Ricerca Blog o Blogitalia.it (http://www.blogitalia.it/ ) o Bloogz. In un post del blog "Occhi sul blog" trovate un piccolo elenco di siti realizzati da scuole italiane.
Non si comprenderebbe pienamente la natura dei weblog se ci limitassimo a descriverne gli elementi fondamentali e la struttura; i weblog, infatti, non sono solo degli strumenti tecnici, ma sono soprattutto un fenomeno sociale, di non facile interpretazione ma di grande interesse.
Per la loro estrema facilità di utilizzo, i blog hanno dato voce a un gran numero di persone che altrimenti sarebbero stati dei semplici lettori passivi di pagine web scritte da altri. Come afferma incisivamente Kaminsky "Without a blog, you're just a lurker on the net" ovvero "Senza un blog sei solo uno spettatore passivo nella rete". Un weblog rappresenta un po' lo specchio della personalità del suo autore, dei suoi gusti, dei suoi interessi, delle sue amicizie.
Per creare il proprio weblog possiamo seguire due strade.
La prima è quella di servirci degli strumenti di un fornitore di servizi che metta a disposizione degli utenti, via Web, un programma di gestione per weblog e un server centrale per ospitarne i contenuti. Siti di questo tipo permettono (gratuitamente o dietro pagamento di una piccola cifra mensile o annuale) di creare e gestire il proprio weblog direttamente sul server remoto, utilizzando un normale browser per l'inserimento dei contenuti: non occorre dunque, di norma, installare programmi o strumenti particolari sul computer di casa.
La seconda è quella di usare dei programmi di gestione che l'utente deve installare e configurare autonomamente, su un server sotto il suo diretto controllo.
Alcuni siti da cui è possibile scaricare dei validi strumenti gratuiti:
http://wordpress.org/
http://wheatblog.sourceforge.net/
http://drupal.org/
http://www.noahgrey.com/greysoft/
http://www.textpattern.com/
http://www.blosxom.com/
http://www.sixapart.com/movabletype/

Strumenti per la creazione di Weblog sono comunque ormai offerti da tutti i principali portali web,da Kataweb a Libero, da Yahoo! a Microsoft Network.
Creare il proprio weblog con questi strumenti è molto semplice, basta saper navigare con un browser e saper usare mouse e tastiera. In genere è sufficiente:
creare un proprio account (scegliendo un nome utente e una password e di solito
fornendo il proprio indirizzo di posta elettronica);
scegliere il nome del proprio blog;
scegliere un modello grafico d'impaginazione.
A questo punto si possono cominciare a scrivere i propri articoli.
Utilizzando “wordpress” è sufficiente compilare i campi richiesti dalla schermata “Start a blog”,avendo a disposizione un indirizzo e-mail attivo ed è possibile iniziare subito a postare i propri articoli, anche cambiando le impostazioni grafiche, inserendo file ed immagini ecc.

Proliferano nella rete gli esempi di blog specificamente dedicati alla scuola e alla didattica.
Possono essere blog di un gruppo di insegnanti della stessa scuola o di associazioni di docenti, blog di un singolo studente ma più spesso di un’intera classe, blog di supporto a corsi universitari,ecc.
Alcuni esempi:
http://fermo2003.blogspot.com/
http://bloglines.com/public/wrichard
http://davidwarlick.com/2cents/index.php
http://edublog.altervista.org/
http://blog.scuolaer.it/
http://blog.dschola.it/
L’uso del blog nella realizzazione di un progetto collaborativo permette agli studenti di condividere le varie fasi di progettazione ed implementazione, cooperando spesso quasi in “tempo reale” ed apportando rapide modifiche ed aggiornamenti, secondo tempi flessibili e personalizzati. In questo modo il web stimola notevolmente le potenzialità di apprendimento, offrendo uno spazio di espressione individuale, ma di lettura pubblica, che contribuisce ad innalzare il livello di autostima degli studenti.
Sono di seguito specificati alcuni esempi di usi pratici del blog:
(per approfondimenti si veda l’articolo
http://www.formare.erickson.it/archivio/febbraio_05/3_PRANZETTI.html)
utilizzo del docente – Il docente può utilizzare il blog per molteplici attività. Un modo d’uso può essere costituito da una sorta di “repository” dei contenuti della propria formazione e del proprio aggiornamento professionale e culturale. Un blog può anche essere utilizzato per scambiare dati, informazioni e materiale didattico con altri colleghi. Ancora un'altra modalità di utilizzo consiste nel creare un blog rivolto direttamente agli alunni della classe, ai quali viene chiesto di scaricare file e materiale vario, oppure di inviare compiti assegnati direttamente online. Un ulteriore uso del blog può rivolgersi alla comunità educante (famiglie, enti locali, istituzioni) per affrontare tematiche relative al proprio ambito di insegnamento e le eventuali implicazioni sociali e culturali del percorso formativo progettato.
utilizzo dell'alunno – Anche l’alunno può utilizzare il blog secondo modalità diverse:
costruire un blog di classe, che raccolga gli interventi di tutti gli alunni della classe in una sorta di giornalino web
interagire con il blog del docente attraverso la partecipazione a forum specifici oppure attraverso l’esecuzione di compiti assegnati ondine
predisporre un blog per ciascun alunno, che raccolga tutte le esercitazioni ed i lavori realizzati per ogni disciplina, creando un e-portfolio di facile consultazione da parte delle famiglie
utilizzo degli utenti - Gli utenti, cioè i genitori degli alunni, le famiglie, gli enti locali possono seguire attivamente il percorso educativo della classe, postando nel blog commenti ed opinioni di ogni tipo."