Sono certa che saranno confuse nell'esposizione, ma questo post serve a me per pormi domande più che per dare risposte ai miei dubbi.
Chiedo perdono in anticipo per le fesserie che andrete a leggere e, tutti coloro che intendono aiutarmi a sbrogliare la matassa, sono i benvenuti.
Ho creato questo blog per esigenze puramente professionali e di studio: mi veniva richiesto per un esame. Inizialmente titubante a farlo, mi sono trovata a considerarlo una piccola traccia del mio percorso mentale.
E' sempre difficile mettere per iscritto ciò che ci balena nella testa: ciò che diciamo è sempre una parte minima di ciò che pensiamo e le inferenze di chi legge possono essere molteplici.
Sono un entusiasta e vivo con grande slancio ogni novità, ma, in questo caso, quanti dubbi?
Perchè devo rendere pubblica una parte di me che non è ancora pronta a farlo?
Perchè ho la sensazione di sentirmi sola proprio in un social media?
Accipicchia, lo dice la parola stessa: SOCIAL...dovrebbe essere implicito il concetto di condivisione.
E non lo sento come un mio problema: lo vedo ovunque. Ho letto ed ho inserito ne "I miei blog preferiti" tutti i blog prodotti dalle mie colleghe.
Ho letto tanti post interessanti....moltissimi di natura professionale.
Altri di natura personale. Perchè lo fanno? Perchè sentono questo bisogno?
Nonostante le mie perplessità cerco di imparare da loro, vorrei osare di più. Ritengo di avere tante esperienze da condividere ed una professionalità ricca, sempre in discussione, in esame, in progress, da voler migliorare ogni giorno.
Visiono anche i blog dei miei amici . Per certi versi invidio molto il loro entusiasmo (MAH!!)
Molti di loro hanno un blog personale zeppo della loro vita. Perchè? Perchè io non voglio farlo e non sento il bisogno di farlo? Seguo le loro idee e le loro vicende. In alcuni blog mi sembra quasi di farmi i fatti loro, una specie di Novella 2000 casereccio.
Ma perchè farlo in maniera pubblica?
Nella mia scuola sono uno dei punti di riferimento per la creazione di momenti di condivisione, per la costruzione di comunità di pratiche, per l'incentivazione al dialogo e alla comunicazione. Partecipiamo a reti di scuole, a progetti europei (vedi E-twinning), a autovalutazioni della professionalità docenti a livello nazionale.
Io per prima mi sono iscritta alla IULINE per confrontarmi con il mondo della scuola a livello nazionale, MA ....ACCIDENTI...LI SENTO COME AMBIENTI PROTETTI.
Non sono un' "apocalittica" nei confronti della multimedialità...ANZI, sono una persona che ritiene estremamente utile ed interessante la multimedialità e cerca con bramosia di farne il maggiore uso personale e professionale.
Senza dubbio è una mia fobia personale...ma il social network lo sento ancora come una minaccia alla mia privacy. NON CAPISCO questo rendere pubblici alcuni aspetti della vita. E' un ottimo luogo per condividere esperienze professionali, ma non riesco ad andare oltre!!!
La distanza fisica connaturata alla rete, mi fa avete atteggiamenti distanti anche nell'animo!
Avrete notato che non rendo pubblico il mio nome, che scrivo solo il necessario, ma mi fermo qui!
I sentimenti li custodisco gelosamente per paura che qualcuno li invada.
Li riservo solo a chi fa parte di me: famiglia, amici, colleghi; alle persone con cui amo condividere anche tutta quella comunicazione NON VERBALE che mi arricchisce, mi illumina, occupa quegli interstizi nascosti dell'anima, che con le sole parole non emergono!!
Non dico assolutamente che chi lo fa non custodisca con gelosia ed attenzione la propria vita privata....ci sono un'infinità di livelli di privacy ed ognuno di noi ha una soglia di condivisione pubblica.
Come posso farmi conoscere agli altri, se non li reputo a me vicini?
(n.d.r. Beh...questo post forse va un pò oltre...manifesta un disagio personale e quindi un sentimento....forse qualcosa sta accadendo!!!).
Non ho mai voluto iscrivermi a Facebook, nonostante, moltissime persone che conosco, mi invitino quotidianamente a farlo.
Perchè dovrei?
Vi sono nella mia vita molte persone da cui non voglio essere rintracciata: dipendenti di mio padre, spasimanti indesiderati, sconosciuti che non trovano di meglio da fare che cercare un contatto FITTIZIO con altri sconosciuti che cercano a loro volta un contatto fittizio (emblematico il Sig. ABDUL nella videoconferenza dell'altro giorno).
E' vero, posso non accettare l'amicizia di coloro che non desidero sentire, ma purtroppo faccio persino fatica a liberarmi di coloro che mi rintracciano via mail ,solo perchè appaio in rete come presidente di un'associazione.
MA PORCA VACCA..la gente..non ha altro da fare ?
Non so se questo è solo un mio problema o è un problema condiviso da altri; se questa è una paura comune anche a coloro che osano vivere il social network.
La tutor di un mio corso di studi usa abitualmente la frase di L. Sepulveda "VOLA SOLO CHI OSA FARLO".
Beh! Io senza dubbio non credo che riuscirò mai ad osare fino a questo punto, a spiccare il volo nella galassia della rete. RIMARRO' UN'OCA STARNAZZANTE che, per quanto cerchi di fare saltelli, non volerà mai.
...non ho idea però, se per le oche, il più grande desiderio è volare....
Ve lo dirò a fine corso!!!